Domenica 29 luglio 2018, per commemorare i 500 anni dalla consacrazione della chiesa di San Gaudenzio a Casaccia, il Gruppo Florio-Soglio, in collaborazione con la Fondazione per il restauro della chiesa di San Gaudenzio, ha organizzato una manifestazione suddivisa in due momenti.
Al primo appuntamento, al rudere della chiesa, Diego Giovanoli ha raccontato alla cinquantina di persone presenti la storia dell'edificio, che risulta edificato su un'altra chiesa precedente, e quella su un'altra ancora. Diego Giovanoli ha spiegato che si trattava di una chiesa di pellegrinaggio, e quindi non legata alla vita religiosa dei bregagliotti. Una chiesa che aveva ricevuto il permesso di emettere indulgenze.
Durante il percorso a piedi verso Casaccia, lungo il sentiero, l'esperto di storia ed ex responsabile cantonale dei monumenti ha aggiunto informazioni circa le frane e le alluvioni che hanno colpito Casaccia, i cui detriti ancora riempiono il sottosuolo e quindi quelli che erano i piani bassi delle case. Luoghi che attualmente alcuni hanno deciso di ripulire, alla ricerca del tempo passato.
Il gruppo di partecipanti si è poi recato alla Casa Gadina, e si è diviso nelle due sale dove li attendevano i relatori Saveria Masa e Walter Coretti. La prima ha approfondito il tema dei pellegrinaggi e dei transiti lungo le antiche vie delle Alpi Retiche, delle quali Casaccia era chiaramente un luogo di incrocio, un nodo. Il secondo ha fatto chiarezza sull'identità di Gaudenzio: l'evangelizzatore della Bregaglia, morto martire, non deve essere confuso con il vescovo di Novara, morto ultraottantenne, che probabilmente non percorse la Bregaglia neanche di passaggio.
La manifestazione si è conclusa con l'inaspettata possibilità, offerta dai proprietari, di lasciar entrare le persone nel salone al pianoterra della parte posteriore della Casa Gadina: una grande sala con il soffitto a volta, sul quale è stuccato il più grande stemma dei Salis esistente.
Fuori, uno spuntino, durante il quale sono continuati, in modo informale, scambi di informazioni e di opinioni su queste storie antiche, che risalgono ai primi secoli dopo Cristo, e riportano ai tempi in cui la zona era parte dell'impero romano.
La manifestazione si inserisce nel progetto triennale «Florio vive», ciclo di eventi storico-culturali. Il primo anno (2016) è stato dedicato a William Shakespeare, nel 400° anniversario della morte. Il secondo anno (2017) è stato dedicato ai 500 anni della Riforma. Il terzo anno (2018), raccoglie tre anniversari: i 400 anni della frana di Piuro, i 500 anni della chiesa di San Gaudenzio e il 500° anniversario della nascita di Michel Agnolo Florio.